Lo charme di Parigi è sparito - editorivilrazzadannata

Vai ai contenuti

Mi capita abbastanza spesso che dei giovani, intenzionati ad entrare nel mondo editoriale come autori e traduttori, mi chiedano consigli su come cominciare. Basandomi sulla mia esperienza, in modo scherzoso e paradossale, gli dico che sarebbe molto meglio per loro fare gli editori piuttosto che gli autori, essendo quello l’unico mestiere al mondo che permette di non pagare – o di pagare una miseria - il lavoro senza avere delle conseguenze. Non è una prospettiva invidiabile?  
 
Al Salone del Libro di Torino 2016 ho visto la mia guida di Parigi venduta con uno sconto del 50%. Spero che fossero le ultime copie, sta di fatto però che se l’editore avesse reso il libro più accattivante, esso si sarebbe venduto meglio. I lettori e i recensori hanno detto che è un testo molto interessante ed accurato, pieno di informazioni inconsuete su luoghi poco conosciuti. Avevo consegnato quasi trecento fotografie, delle quali è stata utilizzata una minima parte. Molte sono state stampate in bianco e nero, alcune a colori (orrendi), accorpate insieme per diminuire i costi. Per lo stesso motivo, non era stata fatta la revisione delle bozze.
 
Quando avevo avuto fra le mani il libro, la delusione e l’avvilimento erano stati tali da farmi ammalare. Da allora sono scomparsi il mio entusiasmo per il lavoro e la voglia di continuare a farlo. Visto come erano andate le cose, il pensiero che per settimane, a Parigi, fossi uscita tutte le mattine dall’hotel  per andare a scoprire qualche aspetto recondito della capitale e a fotografarlo, mi faceva sentire più forte la presa in giro. Era qualcosa che andava oltre la beffa, oltre la turlupinatura. Il fatto poi che avessi speso di tasca mia più di 5000 euro senza averne nemmeno uno di rimborso, non migliorava le cose...

 
XENIA – Per riequilibrare le mie emozioni, mi sono curata con i fiori di Bach. Ora, dovete sapere che la casa editrice che stampa i libri su queste cure, la Xenia, è stata rilevata proprio dall’editore che ha stampato la mia guida di Parigi, insieme a molte altre mie traduzioni. All’ultimo Salone del libro gli ho detto che i soldi che risparmiava non pagando gli autori li impiegava ad acquistare altre case editrici. Ora, vedete la concatenazione dei fatti?
Per informarmi sui rimedi adatti a riacquistare la mia serenità io acquisto i libri pubblicati dallo stesso editore che quella serenità me l’ha tolta. Non male no? L’ex lottacontinuista non ha tardato a rendersi conto dei vantaggi offerti dal capitalismo e a servirsene.
Chi se ne frega dei danni che provoca? Ciò che conta sono iI soldi. A continuare ad essere comunista  è rimasto uno dei suoi figli. Ne fa fede il fatto che indossa sempre qualcosa di rosso, una sciarpa, una maglietta o altro… Mi  viene voglia di chiedergli: “Compagno, se tu avessi lavorato per dieci anni per mio padre e fossi stato pagato una miseria al termine del decennio, saresti stato soddisfatto o avresti gridato al bieco sfruttamento della forza lavoro?” Non riesco a immaginare la risposta.
 




Torna ai contenuti